Ancora sembra di vedercelo davanti, con i suoi pantaloni corti da ufficiale britannico in missione nel deserto, la sahariana, lo zaino sulle spalle, Bruce Chatwin: giramondo avventuroso, curioso, a suo modo fortunato ma soprattutto irrequieto. Uomo che ha viaggiato per molti buoni motivi, ma soprattutto sospinto da un’irrequietezza esistenziale che gli ha fatto lasciare tutto per non fermarsi più. E proprio in queste pagine, raccolte prima di una morte che è arrivata troppo presto, l’uomo con lo zaino sulle spalle ci racconta la sua straordinaria esperienza. Ovunque nel mondo e ovunque accompagnato dalla solita domanda: Che ci faccio qui?
Mi sa che questa domanda ce la faremo in parecchi, in queste settimane di vacanze e viaggi....
beh...vero ma come non pensare a Candide che dopo tanto girovagare torna a coltivare il giardino...comunque adoro Chatwin
RispondiEliminaBeh tanto non bisogna mai credere al viaggiatore che non mette in conto il ritorno. Quello non è nemmeno un viaggio, semmai una fuga. E il più grande libro di viaggi, l'Odissea, è in realtà la storia di un ritorno...
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