Quali sono le città raccontate dagli scrittori? A cosa corrispondono le strade, le piazza, i palazzi, i locali, le atmosfere che emergono dalle pagine dei libri, con una pretesa di autenticità? Le parole sono ponti tra la realtà e la finzione o sono irrimediabilmente condannate a segnare una distanza? E per dire, Praga è davvero la Praga di Kafka? Domande che non puoi non porti leggendo il bellissimo viaggio attravero la Tokio del grande Murakami che ci regala Bookowski, il blog di libri di Dario Olivero su Repubblica.it. Ed è proprio così che comincia il viaggio:
Forse semplicemente non esiste, non a Tokyo. O forse non in questa dimensione. Abituati a tutto, anche ai viaggi cosiddetti letterari, cerchiamo atmosfere e ispirazione dove altri l’hanno trovata prima di noi. Visitiamo la Praga di Kafka, la Londra di Dickens, la New York di Capote, la Parigi di Sartre. Ci sono viaggi organizzati per questo genere di cose. L’ultimo nato è la Stoccolma di Stieg Larsson. Città che prima aveva poco da offrire se non gli spazi troppo o troppo poco illuminati e respingenti di Bergman, ora diventa location a ore e a tariffa dei luoghi da cui il giornalista Mikael Blomkvist ha conquistato milioni di lettori. Ma Tokyo è un’altra cosa. Haruki Murakami è un’altra cosa.
Per leggerlo tutto:
http://olivero.blogautore.repubblica.it
Forse semplicemente non esiste, non a Tokyo. O forse non in questa dimensione. Abituati a tutto, anche ai viaggi cosiddetti letterari, cerchiamo atmosfere e ispirazione dove altri l’hanno trovata prima di noi. Visitiamo la Praga di Kafka, la Londra di Dickens, la New York di Capote, la Parigi di Sartre. Ci sono viaggi organizzati per questo genere di cose. L’ultimo nato è la Stoccolma di Stieg Larsson. Città che prima aveva poco da offrire se non gli spazi troppo o troppo poco illuminati e respingenti di Bergman, ora diventa location a ore e a tariffa dei luoghi da cui il giornalista Mikael Blomkvist ha conquistato milioni di lettori. Ma Tokyo è un’altra cosa. Haruki Murakami è un’altra cosa.
Per leggerlo tutto:
http://olivero.blogautore.repubblica.it
Quel che è certo è che Venezia è di sicuro la stessa di Hugo Pratt e del suo marinaio con l'orecchino
RispondiElimina;-)
E' vero, la Venezia più appartata, meno calpestata dai turisti (esiste, esiste), ci riporta al nostro grande marinaio...
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