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lunedì 10 agosto 2009
Meglio qui che altrove
Ci sono molti buoni motivi per acquistare il numero speciale di Internazionale, dedicato al viaggio e in edicola fino al 21 agosto. Uno ve lo dico io ed è l'editoriale "Meglio qui che altrove", pubblicato sul New York Times da Pico Iyer, un giornalista e scrittore di viaggi che 20 anni fa rinunciò al suo lavoro al Time e al suo appartamento a Park Avenue per ritirarsi a vivere a Kyoto, in Giappone. Il perchè lo capiamo proprio da questo editoriale, un canto leggero e sentito alla vita che conquista la serenità per sottrazione.
"Le mie giornate sembrano durare un'eternità, eppure non mi viene in mente neanche una cosa che mi manchi. Non sono un monaco buddista e non posso dire di amare le privazioni o l'idea di dover fare un'ora di strada per stampare l'articolo che ho scritto. Ma a un certo punto ho deciso che, almeno per me, la felicità non stava in tutto ciò che volevo o di cui avevo bisogno, ma in tutto ciò che non volevo".
Così scrive il buon Pico, che nel lavoro di sottrazione include anche l'idea che altrove è meglio: vero che sognare un altrove aiuta sempre, ma è qui, solo qui, che si fanno i conti della propria vita.
Può servire, se questa estate rientreremo dai nostri viaggi cercando affannosamente qualcos'altro su una cartina, su una guida, su un mappamondo, perchè tutto, ma non questa nostra vita...
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