domenica 2 agosto 2009

New York, c'eravamo tanto amati


Se trovate le parole giuste, si può viaggiare anche rimanendo nella penombra della propria casa, senza sfidare l'asfalto rovente fuori, magari semplicemente sorseggiando qualcosa di fresco. E di "parole giuste" ce ne sono diverse sul numero speciale di Internazionale che come ogni agosto è dedicato al viaggio.
Tra le tante cose io vi segnalo Jonathan Franzen (l'autore di Le correzioni, e non solo) che ci racconta lo stato di New York. Lo fa a modo suo, inanellando una serie di interviste immaginarie che cominciano con l'addetta stampa dello Stato di New York e si concludono con lo Stato stesso. Lo fa come un atto di amore, meglio, per testimoniare la possibilità di un amore che, chissà, forse si potrebbe rinnovare, forse potrebbe non essere solo un ricordo che si accomoda nel passato, dopo aver provocato incomprensioni e sofferenze. "Riusciranno a ritrovare le emozioni di un tempo?" ci si chiede rammentando l'amore a prima vista di una volta... Un modo originale di raccontare un paese che, malgrado tutto, ti è entrato dentro.

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