E dunque per chi fate il tifo? A voi la scelta.
Per uno dei 31 assassini racchiusi in questo libro insieme smilzo e denso? Oppure per le 31 vittime, una al giorno, fatte fuori per "inconfessabili moventi"?
Oscar Montani, che poi all'anagrafe è Marco Santoni, già autore di diversi notevoli gialli, non si accontenta di accallappiare il lettore con la sua fantasia, la sua scrittura irrivente e originale. Sul lettore rovescia anche un bel dilemma morale impastato di emozioni: divertimento, sconcerto, persino un sottofondo di senso di colpa. E' così che deve funzionare, credo, quando con la scrittura ci si spinge sui territori del delitto.
E dunque 31 assassini, ma anche 31 giorni, 31 storie; 31 trame buone per racconti più lunghe, più articolate, ma qui ridotte all'osso, scarnificate di tutto ciò che non è essenziale, concentrate sul momento topico, sulla linea d'ombra che in questo caso è passaggio verso il gesto definitivo, irreparabile.
Chi ha seguito Oscar sul suo blog, forse queste storie ha già avuto modo di leggerle, postate secondo la voglia e l'inclinazione del suo autore. Ma qui producono un effetto diverso, come se solo sulla carta esplicitassero pienamente il suo verso.
Inconfessabili moventi? Ma no, piuttosto futili motivi. Perché qui ci si confessa e si racconta l'omicidio in prima persona, se non in presa diretta.
E nella brevità del testo c'è davvero anche la misura del poco che basta ad ammazzare una persona. Un momento storto un gesto, un pensiero che passa come un fulmine, un travaso di bile, una brocca di irritazione che si rovescia. Poi niente è più come prima.
E allora queste storie, accompagnate dalle bellissime illustrazioni di Glauco Dal Pino, non sono solo un gioco. Sono un faro che illumina il sottosuolo del nostro essere uomini. Poi torna il buio e con esse alcune domande a cui temo non riusciremo mai a dare risposta.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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