Quanto sono semplici, quasi scontate, le prime parole di La luna e sei soldi di William Somerset Maugham, libro straordinario che ci racconta la storia di un agente di cambio che per amore della pittura abbandona la City di Londra, prima per Parigi e poi per i Mari del Sud. Semplici, eppure dentro c'è già moltissimo: la parabola di una vita che si consegna con coraggio all'arte e anche gli strani casi, per non dire altro, che portano a riconoscere la grandezza di un grande dell'arte. E questo è solo l'inizio, appunto.
Chiaro che si legge Charles Strickland, ma poi è difficile non vederci la storia di Paul Gauguin, il grande pittore che abbandonò l'Europa per Tahiti con la speranza di ritrovare nuove ragioni di vita, nuovi stimoli anche artistici. Però non vale la pena di perdersi nel gioco delle corrispondenze, dei rimandi e delle differenze.
Meglio godersi queste pagine di uno dei più raffinati scrittori del Novecento inglese, meglio abbandonarsi a questa storia di irresistibile attrazione per il bello. Meglio continuare a interrogarsi con lui, perché che enigma che è la bellezza, affascinante mistero che in comune con l'universo ha il merito di essere senza risposta.
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