L'una parlava. L'altro era muto. L'una era donna; l'altra era cane. Così strettamente uniti, così immensamente divisi, si guardavano. Poi, con un salto Flush fu sull'ottomana e si accucciò là dove per sempre sarebbe stato il posto suo, da quel dì in poi - sulla coperta, ai piedi di Madamigella Barrett
Non sono un grande lettore di Virginia Woolf e questo libro, devo confessarlo, l'avevo comprato più che per il soggetto - la biografia di un cane adottato da una grande poetessa - per la poetessa stessa e per la speranza di raccogliere qualche particolare intrigante sulla vita di quest'ultima. Elizabeth Barrett Browning e la sua storia squisitamente romantica, Elizabeth e la battaglia per l'unità italiana, Elizabeth e quella casa fiorentina frequentata anche da un altro personaggio a me caro, Jessie White.
E invece dalle pagine mi è subito balzato incontro Flush, questo simpatico cagnolino che per una vita intera ha
accompagnato la vita di Elizabeth, entrando anche nei suoi versi. Che meraviglia, questo rapporto senza la forza delle parole, in una casa dove si viveva di parole. Non era un cane ordinario, ci dice Virginia Woolf, non lo poteva essere un amico a quattro zampe che viveva in un posto così.
A forza di starsene disteso con un lessico greco per cuscino, è naturale che finisse col prendere in uggia l'abbaiare e il mordere
E allora non cercate la poetessa, in queste pagine. Cercate proprio Flush e con lui il mistero dell'amicizia tra l'uomo e l'animale.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar
Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...
-
Avevo voglia di un libro come Tramonto e polvere , un libro di quelli che si leggono di un fiato, perché raccontano una storia, perché...
-
Aggiungi didascalia Bomba ananas. Ti piace l'unione di questi due termini. Ti dà la sensazione di tenere in mano qualcosa di vivo....
-
Senza la differenza fra prossimo ed estraneo, fra appartenenza e non appartenenza, non sarei mai diventata una scrittrice. Si racconta ...
Nessun commento:
Posta un commento