Nilde, anzi Leonilde, è una ragazza cresciuta in fretta perché la fame fa crescere in fretta, se non ammazza prima.
Nilde, anzi Leonilde, abita al quarto piano di un casamento popolare, figlia di un ferroviere socialista, in anni difficili. A tavola c'è la pastasciutta di primo e la pastasciutta di secondo, la carne solo la domenica.
Nilde, anzi Leonilde, ha una madre che ha fatto solo la terza elementare, però legge bene e dopo cena legge per tutti: I promessi sposi, I miserabili, Guerra e pace. Il pane dell'adolescenza.
Studiavo anche di notte.
Quello che non capivo lo sottolineavo.
All'inizio, sottolineavo tutto
Potrei andare avanti a lungo e non la riconoscereste, perché questa è la storia eccezionale di una donna normale. La racconta Sergio Claudio Perroni, in Leonilde (Bompiani). La storia di Nilde Iotti. Una delle poche donne – e la più giovane, 26 anni appena – eletta nell'Assemblea costituente, in tempi in cui le donne dovevano stare solo in cucina o al massimo in fabbrica. La prima donna presidente della Camera. E certo, anche la donna legata a Palmiro Togliatti, in una relazione che il Partito – ed era davvero il Partito con la p maiuscola – non accettò mai.
Che bella storia anche quella.
A casa non parlavamo mai di politica... a casa si parla solo di vita
Bello e intenso questo piccolo libro, una vita raccontata in prima persona (e poi messa in scena da Paola Cortellessi). Sentimenti puliti e tenerezza. Nessuna tesi politica da dimostrare. Piuttosto nostalgia per un'altra Italia, dove anche le difficoltà erano più semplici. Dove anche molto in alto resisteva la modestia, la riservatezza, la genuinità delle cose buone.
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