Che la creatività sia una dote che si ha a prescindere dalla forma in cui si esprime - se cioè il buon pittore possa essere anche un buon scrittore e viceversa - e se tutto questo dipende più dallo sguardo o dalla tecnica, dal mondo interiore o dalla "scuola", è una bella questione, su cui mi è difficile pronunciarmi. Però che bellezza in queste parole di Vincent Van Gogh, tratta da una delle lettere al fratello Theo:
Dichiaro di non saperne assolutamente nulla, ma la vista delle stelle mi fa sempre sognare, come pure mi fanno pensare i punti neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi. Perché, mi dico, i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri della carta di Francia?
Se prendiamo il treno per andare a Tarascona o a Rouen, possiamo prendere la morte per andare su una stella... Comunque non mi sembra impossibile che colera, calcoli renali, tisi o cancro possano costituire dei mezzi di locomozione celeste, così come i battelli, gli omnibus e il treno sono mezzi di locomozione terrestri.
Morire tranquillamente di vecchiaia sarebbe come viaggiare a piedi
E leggendo righe così percepisco meglio il senso della bellezza in Van Gogh, intendo le pennellate di luce e perfino la leggerezza che nemmeno i peggiori tormenti riescono a soffocare. Un'idea che, quando potrò, mi porterò dietro a Roma, per la mostra del grande fiammingo.
ps: mi sono imbattuto in quetsa citazione leggendo Ararat di Frank Westerman, un libro di cui vi parlerò.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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Aggiungi didascalia Bomba ananas. Ti piace l'unione di questi due termini. Ti dà la sensazione di tenere in mano qualcosa di vivo....
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beh, Van Gogh è, non è stato, semplicemente un grande...
RispondiEliminaQuanto hai ragione... anche nell'uso del presente...
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