Bohumil Hrabal faticava durante il giorno, però di sera si prendeva il suo tempo in una delle tante belle osterie di Praga e lì si metteva a scrivere pagine che mi immagino inzuppate da tanta birra e ingarbugliate da molte conversazioni sul niente e sul tutto.
Da tutto questo balzò fuori uno scrittore insolito, irresistibile sia nell’umorismo che nella dolcezza surreale e struggente. Una sorta di Buster Keaton della letteratura, mi verrebbe da dire, anche se in effetti Hrabal non lo puoi paragonare a niente che non presupponga il suo essere in tutto e per tutto abitante di Praga.
Treni strettamente sorvegliati è il primo libro che lo ha fatto conoscere anche da noi, grazie anche a un film di Jiri Menzel (nella foto) che da esso è stato tratto: e c'è già tutta la sua forza, la sua inventiva, la sua poesia sbilenca, la sua capacità di strappare un sorriso e un brindisi anche dalle miserie che sono di tutti noi.
Da leggere e volare con la fantasia verso un paese - la Cecoslovacchia - che non c'è nemmeno più.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
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