Il Simenon che ormai uno si attende, perchè in questi anni ormai abbiamo imparato che Simenon è molto altro rispetto al commissario Maigret, magari con la pancia e i baffoni di Gino Cervi.
Già, uno se lo attende, ma poi ogni pagina è sorpresa, piacere, tensione che non è la suspense di genere, è piuttosto precipitarsi a capofitto nelle miserie dell'uomo, risacca delle passioni che consuma fino al punto di rottura le vite più ordinarie.
La camera azzurra (Adelphi), mi pare, è davvero tra i grandi libri di Simenon: fosse solo per l'inarrivabile descrizione di questo ambiente della provincia francese nel quale esplode un amore folle, uno scatenarsi di sentimenti che per forza di cose rammenta Madame Bovary, ma che traccia ben altra parabola; non fosse altro che per questo stile teso, essenziale, dove niente è superfluo per accompagnare una discesa agli inferi che pare scritta nel destino.
Da leggere, davvero.
Una piccola isola di parole nel grande oceano della rete per condividere libri e mondi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar
Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...
-
Avevo voglia di un libro come Tramonto e polvere , un libro di quelli che si leggono di un fiato, perché raccontano una storia, perché...
-
Aggiungi didascalia Bomba ananas. Ti piace l'unione di questi due termini. Ti dà la sensazione di tenere in mano qualcosa di vivo....
-
Senza la differenza fra prossimo ed estraneo, fra appartenenza e non appartenenza, non sarei mai diventata una scrittrice. Si racconta ...
Nessun commento:
Posta un commento