Domenica mattina, domenica di indolenza, domenica di nebbia che tutto scontorna e confonde. Non so perché, ma sembra che ciò che si dice, o si scrive, possa essere più vero, andare più lontano e toccare qualche altra vita. Un po' come lo sguardo, che cerca oltre ciò che non vede distintamente.
Mi viene in mente una poesia di Ungaretti, la trovo quasi subito. Si chiama Sereno, è una manciata di parole ridotte all'osso. Eccola.
Mi viene in mente una poesia di Ungaretti, la trovo quasi subito. Si chiama Sereno, è una manciata di parole ridotte all'osso. Eccola.
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
immortale
Che bella poesia! Con poche parole il poeta ha reso pienamente la situazione: pare di viverla...E noi, nell'universo immortale siamo ben piccola cosa!
RispondiEliminaNon so che mi prende quando c'è la nebbia... mi sembra sempre di stare in una specie di limbo, in cui sei da solo con i tuoi pensieri che ti fanno da contorno, e l'unico modo per riportare la situazione alla normalità sembra scrivere.
RispondiEliminaDavvero ottimo post ;-)
E.
Ungaretti mi ha sempre emozionata molto! Grazie per questo dono.
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