Se il viaggiatore è nell'occhio del ciclone, dunque nell'unico luogo dove ci si può aggrappare alla quiete el cuore della tempesta. Se l'occhio del ciclone è uno sguardo sulle cose del mondo. Se in questo modo si riesce perfino a cogliere qualche brandello di saggezza. Mi piacciono queste parole di Cees Nooteboom:
Forse le cose stanno così: il vero viaggiatore si trova sempre nell'occhio del ciclone. Il ciclone è il mondo, l'occhio è ciò con cui lui guarda il mondo. La meteorologia ci insegna che nell'occhio si sta tranquilli, forse quanto nella cella di un monaco. Chi impara a guardare con quell'occhio impara forse anche a distinguere l'essenziale dal secondario, anche se si limita a capire in che cosa sono diverse le cose e le persone e in che cosa sono uguali
Non so ancora bene cosa sia un vero viaggiatore, non so quanti viaggi si debba fare per esserlo, e quanto lontano, non so nemmeno se ne valga la pena, ma percepisco che questa è la strada, anzi, che prima ancora di una strada è un modo di guardare. Ed è proprio questo sguardo.
Forse le cose stanno così: il vero viaggiatore si trova sempre nell'occhio del ciclone. Il ciclone è il mondo, l'occhio è ciò con cui lui guarda il mondo. La meteorologia ci insegna che nell'occhio si sta tranquilli, forse quanto nella cella di un monaco. Chi impara a guardare con quell'occhio impara forse anche a distinguere l'essenziale dal secondario, anche se si limita a capire in che cosa sono diverse le cose e le persone e in che cosa sono uguali
Non so ancora bene cosa sia un vero viaggiatore, non so quanti viaggi si debba fare per esserlo, e quanto lontano, non so nemmeno se ne valga la pena, ma percepisco che questa è la strada, anzi, che prima ancora di una strada è un modo di guardare. Ed è proprio questo sguardo.
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