Ascesa e caduta di un uomo che nel Settecento provò a cambiare il sonnolento regno di Danimarca realizzando un pezzo di utopia su questa nostra terra.
L'ho riletto in queste settimane, Il medico di corte di Per Olov Enquist, scrittore svedese pubblicato da Iperborea. L'ho riletto approfittando di un viaggio in Danimarca, in cui ho pensato anche a lui, per forza, ho pensato a questo medico che si fece grande riformatore, che provò a cambiare un paese - lui che per di più in quel paese era straniero - e finì per morire torturato e squartato.
Pare impossibile che una storia come questa - peraltro autentica - ti possa prendere e invece quando hai voltato l'ultima pagina è come se ti avessero strizzato lo stomaco.
Sarà che qui c'è tutta la grandezza e la miseria dell'uomo.
Sarà che nel dottor Friedrich Struensee c'è tutta la tragedia dei grandi sinceri rivoluzionari che alla fine soccombono travolti dalle loro idee, incapaci di convincersi che la loro società è troppo perfetta per il cuore imperfetto degli uomini....
Però alla fine cos'è quel suono del flauto, quasi sospeso nell'aria, quel suono che quasi ci ammonisce sulla splendida perserveranza di certe idee... idee che non si lasceranno mai decapitare?
Ps: speravo che questa figura fosse più ricordata, nella civilissima Danimarca, non fosse altro che per una sorta di riparazione. Solo nel palazzo reale a Copenaghen ho trovato una nota che lo riguardava. Che il problema della memoria, anzi, dell'amnesia, non sia solo nostro?
L'ho riletto in queste settimane, Il medico di corte di Per Olov Enquist, scrittore svedese pubblicato da Iperborea. L'ho riletto approfittando di un viaggio in Danimarca, in cui ho pensato anche a lui, per forza, ho pensato a questo medico che si fece grande riformatore, che provò a cambiare un paese - lui che per di più in quel paese era straniero - e finì per morire torturato e squartato.
Pare impossibile che una storia come questa - peraltro autentica - ti possa prendere e invece quando hai voltato l'ultima pagina è come se ti avessero strizzato lo stomaco.
Sarà che qui c'è tutta la grandezza e la miseria dell'uomo.
Sarà che nel dottor Friedrich Struensee c'è tutta la tragedia dei grandi sinceri rivoluzionari che alla fine soccombono travolti dalle loro idee, incapaci di convincersi che la loro società è troppo perfetta per il cuore imperfetto degli uomini....
Però alla fine cos'è quel suono del flauto, quasi sospeso nell'aria, quel suono che quasi ci ammonisce sulla splendida perserveranza di certe idee... idee che non si lasceranno mai decapitare?
Ps: speravo che questa figura fosse più ricordata, nella civilissima Danimarca, non fosse altro che per una sorta di riparazione. Solo nel palazzo reale a Copenaghen ho trovato una nota che lo riguardava. Che il problema della memoria, anzi, dell'amnesia, non sia solo nostro?
C'è del marcio (anche) in Danimarca?
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