Ma cosa succede se scompaiono una a una? Cosa perdiamo, se se ne vanno proprio quelle che non ci propongono il viaggio da catalogo, ma il viaggio su misura, il viaggio che è giusto il nostro e che allo stesso tempo è stato costruito insieme?
Tra i miei ritagli di giornale ritrovo Salvate il piccolo libraio, articolo di Michele Smargiassi su Repubblica:
Le librerie indipendenti chiudono una a una o cambiano forma. Sgocciolano via le botteghe della lettura, scompaiono i dettaglianti della cultura, gli ecologi difensori della 'bibliodiversità'. Gli ultimi dodici mesi sono passati come i lanciafiamme del romanzo di Bradbury sui piccoli negozi di carta stampata, senza distinzione tra blasonate e anonime, antiche e recenti, metropolitane o provinciali...
In Italia le librerie sono 1.770: di per sè non un grande numero. Almeno un terzo appartengono a grandi catene, con le loro strategie commerciali che non sempre si conciliano con il bene di quel bene tutto particolare che è il libro. Meno ancora garantiscono quella bibliodiversità di cui parla Smargiassi.
In questi anni si è parlato molto di presidi del libro. Ben vengano. Però mi sa tanto che presto ci sarà bisogno anche di presidi delle librerie: non fosse altro che per salvare un patrimonio di frequentazioni, esperienze, consigli su questo o quel libro, magari letto e apprezzato davvero, perchè non è solo un titolo dalla copertina luccicante e dalle ambizioni di alta classifica.
I viaggi su misura si costruiscono così. E beh, credo che ne valga la pena. Credo che sia un buon proposito, per il 2012 che ci attende.
io mi unisco.. dove devo firmare??? compro già moltissimi libri, dici che basta?!
RispondiEliminabuon 2012
E' un ottimo proposito,una sfida,quasi.Un po di impegno in più da parte di librai e lettori e forse sarà possibile qualche puiccolo miracolo.Crediamoci,allora.E che sia unbuon anno,anche per questo impegno.Ciao.
RispondiEliminaAcquisto circa 60 libri all'anno basta o e meglio aumentare, scherzo salvate e salviamo le librerie anche se ormai io acquisto anche da quelle internet che faccio smetto?
RispondiEliminabravo Paolo, a me, malato di film, è venuto in mente C'è post@ per te (1998, Nora Ephron) questo classico della recente cinematografia, un lungometraggio commerciale ma ben fatto, in cui Meg Ryan interpreta Kathleen Kelly, la titolare di una piccola libreria che chiude per l'apertura di un mega bookstore, ed è sposata al librista Frank Navasky, interpretato da Greg Kinnear: http://www.youtube.com/watch?v=-vd8SflvtrY buona visione
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