Così,
quando vedrete passare un ciclista trasognato, non fidatevi del suo
aspetto inoffensivo e bonario: sta preparando la conquista del mondo.
Queste parole le potete catturare alla fine del Piccolo trattato di ciclosofia, un piacevole libriccino in cui Didier Tronchet fa un po' il solito francese sputasentenze, però poi ci porta in dono anche diverse buone idee. che ci porta in dono.
Da sempre sono convinto che la bicicletta sia una possibilità concreta per cambiare la nostra vita e la vita delle nostre città. Questo libro mi dà una mano a crederci un poco di più, al di là di tutta la retorica sulla bellezza delle due ruote.
Sarà utopia, ma come dicono i saggi l'utopia serve a indicare la direzione di un cammino e forse non ci sarebbe un passo in avanti senza le distanze di chi si spinge troppo avanti.
E quindi cominciamo a combatterla questa battaglia. E cominciamo dalle parole che usiamo. Il cambiamento è prima di tutto un cambiamento del linguaggio e dei suoi significati. Tronchet non si risparmia in questo:
Andare in bicicletta in città è pericoloso. Niente affatto! E' usare la macchina che è pericoloso per le biciclette.
E va persino oltre: non è che sono nervoso perché ci sono ingorghi, dice, ma ci sono ingorghi perchè sono nervoso. E arrivare sin qui è davvero una bella sfida. Per provarci, cominciamo almeno a pedalare in queste pagine.
Queste parole le potete catturare alla fine del Piccolo trattato di ciclosofia, un piacevole libriccino in cui Didier Tronchet fa un po' il solito francese sputasentenze, però poi ci porta in dono anche diverse buone idee. che ci porta in dono.
Da sempre sono convinto che la bicicletta sia una possibilità concreta per cambiare la nostra vita e la vita delle nostre città. Questo libro mi dà una mano a crederci un poco di più, al di là di tutta la retorica sulla bellezza delle due ruote.
Sarà utopia, ma come dicono i saggi l'utopia serve a indicare la direzione di un cammino e forse non ci sarebbe un passo in avanti senza le distanze di chi si spinge troppo avanti.
E quindi cominciamo a combatterla questa battaglia. E cominciamo dalle parole che usiamo. Il cambiamento è prima di tutto un cambiamento del linguaggio e dei suoi significati. Tronchet non si risparmia in questo:
Andare in bicicletta in città è pericoloso. Niente affatto! E' usare la macchina che è pericoloso per le biciclette.
E va persino oltre: non è che sono nervoso perché ci sono ingorghi, dice, ma ci sono ingorghi perchè sono nervoso. E arrivare sin qui è davvero una bella sfida. Per provarci, cominciamo almeno a pedalare in queste pagine.
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