Soriano aveva appena pubblicato L'ora senza ombra, il suo ultimo romanzo, e ci spiegava che certi libri offrono un riparo durante la stesura, ma che questa diventa una lotta fra la tentazione di tirarla per le lunghe e l'onestà dell'autore che detesta i trucchi stilistici e una prolissità senza senso.
"Ci sono poi altri libri" diceva Soriano "che catturano lo scrittore, che si oppongono all'inevitabile finale e lo spingono verso abissi a cui è meglio non avvicinarsi".
"Come la vita" rifletté uno dei camerieri.
"Né più né meno" confermò Soriano, perché delle tante cose in cui crede uno scrittore, lui aveva fede soprattutto in una, quella che ci avverte del pericolo di confondere la vita che scorre dentro le pagine di un libro con l'altra che ribolle fuori dalla copertina.
"Ci sono poi altri libri" diceva Soriano "che catturano lo scrittore, che si oppongono all'inevitabile finale e lo spingono verso abissi a cui è meglio non avvicinarsi".
"Come la vita" rifletté uno dei camerieri.
"Né più né meno" confermò Soriano, perché delle tante cose in cui crede uno scrittore, lui aveva fede soprattutto in una, quella che ci avverte del pericolo di confondere la vita che scorre dentro le pagine di un libro con l'altra che ribolle fuori dalla copertina.
(da Luis Sepulveda, Ultime notizie dal Sud, Guanda)
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