Da Vladivostock a Tirana, dal Golfo Persico all’Indocina, dal
Bangladesh al Sudan, più viaggi che in realtà sono un viaggio solo, il
viaggio dell’uomo che vuole capire e raccontare.
Ed è questo che fa Federico Fubini, giornalista che ha macinato migliaia di chilometri per decifrare il cambiamento del mondo, per dare un senso a ciò che è sempre più complesso, intrecciato, instabile. E che poi ci ha raccontato tutto questo in Destini di frontiera (Laterza).
Quante cose che ci sono in queste pagine. Frontiere che spariscono e altre che si innalzano, anche a dispetto dei confini della geografia politica. Dinamiche economiche che cancellano tradizioni millenarie, creano fortune e più facilmente infliggono disastri. Paesi che ignoriamo a cuor leggero, con l’incoscienza di chi chiude gli occhi alle possibilità e alle minacce che riguardano tutti.
Quante cose. Le donne al timone dell’economia vietnamita che applicano la saggezza del buddismo con i più grandi e cinici banchieri, perché questo aiuta a trovare il miglior potenziale negli altri. Singapore che sta allargando i suoi confini creando terre artificiali con la sabbia portata via alla Cambogia. La pace sociale che certi stati arabi riescono a garantirsi facendo dell’Indocina il granaio dell’Impero. I risciò del Bangladesh e i disastri che in questo paese stanno provocando i cambiamenti climatici.
Gli eventi della globalizzazione e i destini individuali. Ben legati insieme: ed è precisamente di questo che abbiamo bisogno, se vogliamo dare un senso a questo mondo
Ed è questo che fa Federico Fubini, giornalista che ha macinato migliaia di chilometri per decifrare il cambiamento del mondo, per dare un senso a ciò che è sempre più complesso, intrecciato, instabile. E che poi ci ha raccontato tutto questo in Destini di frontiera (Laterza).
Quante cose che ci sono in queste pagine. Frontiere che spariscono e altre che si innalzano, anche a dispetto dei confini della geografia politica. Dinamiche economiche che cancellano tradizioni millenarie, creano fortune e più facilmente infliggono disastri. Paesi che ignoriamo a cuor leggero, con l’incoscienza di chi chiude gli occhi alle possibilità e alle minacce che riguardano tutti.
Quante cose. Le donne al timone dell’economia vietnamita che applicano la saggezza del buddismo con i più grandi e cinici banchieri, perché questo aiuta a trovare il miglior potenziale negli altri. Singapore che sta allargando i suoi confini creando terre artificiali con la sabbia portata via alla Cambogia. La pace sociale che certi stati arabi riescono a garantirsi facendo dell’Indocina il granaio dell’Impero. I risciò del Bangladesh e i disastri che in questo paese stanno provocando i cambiamenti climatici.
Gli eventi della globalizzazione e i destini individuali. Ben legati insieme: ed è precisamente di questo che abbiamo bisogno, se vogliamo dare un senso a questo mondo
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