Lo conoscevo come un grandissimo reporter dal mondo, autore di alcuni dei libri di viaggio più belli pubblicati in questi anni. Non sapevo che fosse anche poeta, anche se in realtà avrei dovuto aspettarmelo: i suoi viaggi, i suoi reportage, non prescindono mai dallo sguardo, dal bagaglio - leggero o pesante che sia - delle emozioni: ingredienti imprescindibili per chi cucina poesia. Non lo sapevo, ripeto. Ma l'altro giorno mi sono imbattuto in questa poesia di Ryszard Kapuscinski: bellissima. Non potrò che cercare le altre.
IL POETA ARNOLD SLUCKI IN VIA NOWY SWIAT
Prima
di andarsene per sempre
a Gerusalemme
camminava per via Nowy Swiat
guardava senza vedere niente
un vecchio cappotto senza un bottone
la fronte sempre sudata
le tasche piene di poesie
le tirava fuori una dopo l’altra
davanti a un portone
me le metteva in mano
e me le faceva leggere
È buona?
Non è buona
Dispiaciuto
prendeva la successiva
la quinta la decima
Alla fine trasse di tasca una colomba
E questo cos’è? domandai
Non lo vedi?
La mia ultima poesia!
Non sai che un uccello è una poesia?
Poesia che vola?
IL POETA ARNOLD SLUCKI IN VIA NOWY SWIAT
Prima
di andarsene per sempre
a Gerusalemme
camminava per via Nowy Swiat
guardava senza vedere niente
un vecchio cappotto senza un bottone
la fronte sempre sudata
le tasche piene di poesie
le tirava fuori una dopo l’altra
davanti a un portone
me le metteva in mano
e me le faceva leggere
È buona?
Non è buona
Dispiaciuto
prendeva la successiva
la quinta la decima
Alla fine trasse di tasca una colomba
E questo cos’è? domandai
Non lo vedi?
La mia ultima poesia!
Non sai che un uccello è una poesia?
Poesia che vola?
Nessun commento:
Posta un commento