E' un nome di cui sentiremo parlare molto, se è vero che la sua storia diventerà presto un film, nientemeno che con Colin Firth protagonista, titolo Genius, che già dice molto. E davvero, non è cosa che ti aspetti, per uno che di mestiere ha fatto l'editor, mestiere splendido ma che sembra per forza di cose implicare l'ombra, il posto comunque lontano dal cono di luce.
Io per primo di Max Perkins non sapevo niente e avrei continuato a non sapere non fosse stato per un bell'articolo di Antonella Barina sul Venerdì di Repubblica.
E dunque, Max Perkins è stato l'uomo che ha scoperto gente come Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway, per dirne solo due. O più precisamente, che ha fatto in modo che Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway fossero quello che sono. Perché con Perkins è anche il lavoro di editor che si reinventa: non più un uomo che corregge le bozze, che interviene su qualche virgola e qualche ripetizione, ma il professionista che entra nel cuore della scrittura.
E' grazie a lui che libri come Il grande Gatsby sono quali li conosciamo.
Conclude Antonella Barina, che ci segnala anche un libro in uscita per le edizioni Elliot, Max Perkins, l'editor dei geni, di Andrew Scott Berg:
Quando Perkins morì nel 1947, a 63 anni, era ormai un mito nel mondo editoriale: aveva trasformato il ruolo dell'editor, un tempo correttore della punteggiatura (o poco più), in colui che sa quali libri pubblicare e come renderli pubblicabili.
Eppure Perkins morì solo e logorato dall'alcol, leitmotiv della letteratura americana da Poe a Faulkner a Bukowsi. Passando ovviamente per le creature letterarie di Perkins: Fitzgerald, Hemingway, Wolfe...
Sì, credo che ci sia proprio materia per un bel film.
Io per primo di Max Perkins non sapevo niente e avrei continuato a non sapere non fosse stato per un bell'articolo di Antonella Barina sul Venerdì di Repubblica.
E dunque, Max Perkins è stato l'uomo che ha scoperto gente come Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway, per dirne solo due. O più precisamente, che ha fatto in modo che Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway fossero quello che sono. Perché con Perkins è anche il lavoro di editor che si reinventa: non più un uomo che corregge le bozze, che interviene su qualche virgola e qualche ripetizione, ma il professionista che entra nel cuore della scrittura.
E' grazie a lui che libri come Il grande Gatsby sono quali li conosciamo.
Conclude Antonella Barina, che ci segnala anche un libro in uscita per le edizioni Elliot, Max Perkins, l'editor dei geni, di Andrew Scott Berg:
Quando Perkins morì nel 1947, a 63 anni, era ormai un mito nel mondo editoriale: aveva trasformato il ruolo dell'editor, un tempo correttore della punteggiatura (o poco più), in colui che sa quali libri pubblicare e come renderli pubblicabili.
Eppure Perkins morì solo e logorato dall'alcol, leitmotiv della letteratura americana da Poe a Faulkner a Bukowsi. Passando ovviamente per le creature letterarie di Perkins: Fitzgerald, Hemingway, Wolfe...
Sì, credo che ci sia proprio materia per un bel film.
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