Preferirebbe essere sconosciuto
a tutte le genti, e attraversare sicuro le città
al riparo d'un nome oscuro; ma la fortuna esige dallo sventurato
il prezzo d'un lungo favore, gravandolo nell'avversità d'un peso
eguale alla fama, e lo assilla con le glorie passate.
Ora sente gli onori troppo veloci per lui
e impreca alle gesta sillane della sua giovinezza trionfale;
ora, abbattuto, si duole al ricordo delle flotte di Corico
e delle insegne del Ponto.
Un'esistenza troppo lunga prostra
le grandi anime quando gli anni superano il potere;
se il giorno estremo non giunge insieme con la fine
del tempo propizio e la celere morte non previene la disgrazia,
la fortuna precedente si muta in disdoro.
Chi osa affidarsi alla buona ventura, se non è preparato alla morte?
(Da Lucano, Farsaglia, Libro VIII, morte di Pompeo)
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