Robert Louis Stevenson, ovvero lo scrittore che ci ha portato in dono il brivido dell'avventura, la possibilità di una giustizia che si fa largo anche attraverso il cozzo delle armi, l'emozione delle vele che si spiegano al vento per condurci fino ai Mari del Sud.
Ma com'è che nasce Stevenson scrittore?
Pensare che apparteneva a una solida famiglia di ingegneri e che avrebbe dovuto seguire le orme del padre, che peraltro faceva una delle cose più belle che possa mai fare un ingegnere, costruire fari.
Non troverete viaggi e imprese, prima dei suoi libri.
Troverete casomai una bambinaia, Alison, dotata di una fervida immaginazione e capace di trattenere l'attenzione dei bambini con una parola capace di dipingere storie. Troverete i tanti giorni che Smout (pesciolino, così lo chiamavano i genitori) era costretto a passare a letto, ammalato, dando briglia sciolta alla fantasia.
Un giorno racconterà di quel letto, in una delle sue poesie:
Per un'ora o giù di lì
guardavo i soldatini marciare variopinti
lungo le lenzuola, su per le colline.
E talvolta mandavo intere flotte
a solcare il lenzuolo
o tiravo fuori alberi e case,
per creare città all'intorno
Così il letto di un bambino diventò il mondo intero. Così il mancato ingegnere dei fari un giorno scoprirà la sua Isola del Tesoro.
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