Una vita degna. "Con lui, - riflette al commiato Galante Garrone, - se ne va uno degli uomini di cui l'Italia avrebbe più disperatamente bisogno".
Ecco, proprio queste sono le parole che mi sono risuonate a lungo per la testa, quando sono arrivato alle ultime righe de Il cavaliere dei Rossomori di Giuseppe Fiori. Queste ultime righe e queste parole: una vita degna. Uno di quegli uomini di cui l'Italia di cui avrebbe più disperatamente bisogno.
Parole dette nel 1975 e ancora disperatamente, ancora maledettamente attuali. E sarà per questo che dopo aver abbandonato questo libro per anni in fondo alla pila dei miei "in attesa di lettura" è in questi giorni così confusi che mi sono azzardato a leggerlo.
Non che il titolo mi fosse chiaro. Però sapevo che questa era una biografia di Emilio Lussu, un miracolato della Grande Guerra che ci aveva lasciato uno dei libri più belli sul mattatoio mondiale, Un anno sull'altipiano. E Lussu, da quella lontana lettura, mi stava simpatico a pelle, un po' perché ne avevo percepito la straordinaria umanità, un po' perché mi piaceva la sua storia di ufficiale arrivato dalla lontana Sardegna, senza l'arroganza degli ufficiali di carriera.
Pensare che gli anni della guerra - da Lussu combattuta dall'inizio alla fine - è solo la prima parte di un libro che racconta moltissime altre vicende: dalle battaglia per la sua terra al confino e poi all'esilio sotto il fascismo, dalla guerra di Spagna alla militanza nelle brigate Giustizia e Libertà, fino al successivo impegno nelle istituzioni democratiche.
Emilio Lussu, uomo che sapeva coniugare ideali e concretezza, mettersi al servizio delle istituzioni, non il contrario, riconoscere le radici comuni nel dialogo con chi non la pensava come lui. Uno degli uomini di cui l'Italia avrebbe disperatamente bisogno, appunto.
E per inciso, questa è una biografia, però si legge con il fiato sospeso come un grande romanzo. Cosa che fa bene a noi, fa bene ai libri.
Ecco, proprio queste sono le parole che mi sono risuonate a lungo per la testa, quando sono arrivato alle ultime righe de Il cavaliere dei Rossomori di Giuseppe Fiori. Queste ultime righe e queste parole: una vita degna. Uno di quegli uomini di cui l'Italia di cui avrebbe più disperatamente bisogno.
Parole dette nel 1975 e ancora disperatamente, ancora maledettamente attuali. E sarà per questo che dopo aver abbandonato questo libro per anni in fondo alla pila dei miei "in attesa di lettura" è in questi giorni così confusi che mi sono azzardato a leggerlo.
Non che il titolo mi fosse chiaro. Però sapevo che questa era una biografia di Emilio Lussu, un miracolato della Grande Guerra che ci aveva lasciato uno dei libri più belli sul mattatoio mondiale, Un anno sull'altipiano. E Lussu, da quella lontana lettura, mi stava simpatico a pelle, un po' perché ne avevo percepito la straordinaria umanità, un po' perché mi piaceva la sua storia di ufficiale arrivato dalla lontana Sardegna, senza l'arroganza degli ufficiali di carriera.
Pensare che gli anni della guerra - da Lussu combattuta dall'inizio alla fine - è solo la prima parte di un libro che racconta moltissime altre vicende: dalle battaglia per la sua terra al confino e poi all'esilio sotto il fascismo, dalla guerra di Spagna alla militanza nelle brigate Giustizia e Libertà, fino al successivo impegno nelle istituzioni democratiche.
Emilio Lussu, uomo che sapeva coniugare ideali e concretezza, mettersi al servizio delle istituzioni, non il contrario, riconoscere le radici comuni nel dialogo con chi non la pensava come lui. Uno degli uomini di cui l'Italia avrebbe disperatamente bisogno, appunto.
E per inciso, questa è una biografia, però si legge con il fiato sospeso come un grande romanzo. Cosa che fa bene a noi, fa bene ai libri.
E anche Joyce Lussu, donne di cui avremmo bisogno.
RispondiEliminaThank you so much for providing individuals with a very terrific possibility to read from this
RispondiEliminaWeb site. Children Montessori School