Che cosa ne sa veramente il lettore italiano - non parlo dello specialista - della letteratura argentina?
E che cosa ne ha tratto il lettore per definizione non specialista che dovrebbe essere lo scrittore della provincia italiana all'epoca della globalizzazione letteraria?
Perché se è vero, come recita una vecchia battuta, che l'argentino è un francese di origini italiane, è altrettanto vero che la sua migliore letteratura, così segreta, enigmatica, polimorfa, perversa, a volte paranoica, in ogni caso così aliena dagli imperativi della verosimiglianza e del colore locale, è sempre stata un po' indigesta ai nostri palati.
(Da Massimo Rizzante, Dimenticare Borges, Repubblica del 3 maggio 2013)
E che cosa ne ha tratto il lettore per definizione non specialista che dovrebbe essere lo scrittore della provincia italiana all'epoca della globalizzazione letteraria?
Perché se è vero, come recita una vecchia battuta, che l'argentino è un francese di origini italiane, è altrettanto vero che la sua migliore letteratura, così segreta, enigmatica, polimorfa, perversa, a volte paranoica, in ogni caso così aliena dagli imperativi della verosimiglianza e del colore locale, è sempre stata un po' indigesta ai nostri palati.
(Da Massimo Rizzante, Dimenticare Borges, Repubblica del 3 maggio 2013)
Ho letto un po' di letteratura argentina ,ma non è che mi ha piaciuta tanto ,tranne Borges, forse avete ragione può darsi che sia indigesta. Un abbraccio
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