Pensando ai soli trentasei anni (e nemmeno compiuti) che Modigliani riuscì a strappare al destino, alla sua vita breve e ribelle, ci si può chiedere che cosa sarebbe potuto diventare se fosse vissuto più a lungo: un uomo più ragionevole? Un artista migliore?
Si sarebbe rassegnato, come tanti suoi amici giovanili, a una tranquilla routine di pittore?
E se davvero fosse tornato in Italia, che effetto avrebbe avuto sulla sua pittura, oltre che sul suo carattere, l'ambiente della penisola, così chiuso e lento rispetto alla folgorante vivacità parigina?
Quel suo modo così particolare di dipingere sarebbe lentamente illanguidito, diventando maniera?
Domande irragionevoli, ovviamente, dettate dal rimpianto e dall'affetto, domande che si possono porre soltanto in via ipotetica, così come viene da fare per Mozart, morto quasi esattamente alla stessa età. Avrebbe continuato a evolvere la scrittura musicale del giovane Wolfang Amadeus? Probabilmente sì, stando alle ultime complesse sinfonie.
E Modigliani?
(da Corrado Augias, Modigliani. L'ultimo romantico, Mondadori)
Si sarebbe rassegnato, come tanti suoi amici giovanili, a una tranquilla routine di pittore?
E se davvero fosse tornato in Italia, che effetto avrebbe avuto sulla sua pittura, oltre che sul suo carattere, l'ambiente della penisola, così chiuso e lento rispetto alla folgorante vivacità parigina?
Quel suo modo così particolare di dipingere sarebbe lentamente illanguidito, diventando maniera?
Domande irragionevoli, ovviamente, dettate dal rimpianto e dall'affetto, domande che si possono porre soltanto in via ipotetica, così come viene da fare per Mozart, morto quasi esattamente alla stessa età. Avrebbe continuato a evolvere la scrittura musicale del giovane Wolfang Amadeus? Probabilmente sì, stando alle ultime complesse sinfonie.
E Modigliani?
(da Corrado Augias, Modigliani. L'ultimo romantico, Mondadori)
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