Pare che almeno una volta i due mostri sacri della letteratura del Novecento - Marcel Proust e James Joyce - si siano incontrati. Accadde a Parigi, all'Hotel Majestic, il 19 maggio 1922. Dai due non c'era da aspettarsi molto, visto l'allergia di Proust alle uscite in società e la riluttanza di Joyce alle buone maniere.
Niente mi diverte meno di ciò che, vent'anni fa, veniva chiamnato esclusivo, affermava Proust. Non riesco a trovare il mio posto nell'ordine sociale se non come vagabondo, proclamava Joyce.
E l'incontro? Se possiamo prestare fede a un terzo scrittore, Ford Madox Ford, è così che andò:
Proust: Come dico, monsieur, in Dalla parte di Swann, che senza dubbio avrete...
Joyce: No, monsieur.
(pausa)
Joyce: Come il signor Bloom dice nel mio Ulisse, che voi, monsieur, avrete senza dubbio letto....
Proust: A die il vero, no, monsieur.
(pausa)
E per ulteriori informazioni, sul contesto e sull'epilogo, c'è un libro che vi raccomando davvero, un regalo di 101 incontri straordinari: One on One di Craig Brown (edizioni Clichy). Consigliato, davvero.
Niente mi diverte meno di ciò che, vent'anni fa, veniva chiamnato esclusivo, affermava Proust. Non riesco a trovare il mio posto nell'ordine sociale se non come vagabondo, proclamava Joyce.
E l'incontro? Se possiamo prestare fede a un terzo scrittore, Ford Madox Ford, è così che andò:
Proust: Come dico, monsieur, in Dalla parte di Swann, che senza dubbio avrete...
Joyce: No, monsieur.
(pausa)
Joyce: Come il signor Bloom dice nel mio Ulisse, che voi, monsieur, avrete senza dubbio letto....
Proust: A die il vero, no, monsieur.
(pausa)
E per ulteriori informazioni, sul contesto e sull'epilogo, c'è un libro che vi raccomando davvero, un regalo di 101 incontri straordinari: One on One di Craig Brown (edizioni Clichy). Consigliato, davvero.
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