Io sono uno che ha conosciuto la notte.
Ho fatto nella pioggia la strada avanti e indietro.
Ho oltrepassato l’ultima luce della città.
Ho incontrato la guardia nel suo giro
ed ho abbassato gli occhi, per non spiegare.
Io ho trattenuto il passo e il mio respiro
quando da molto lontano un grido strozzato
giungeva oltre le case da un’altra strada,
ma non per richiamarmi o dirmi un commiato;
e ancor più lontano, a un’incredibile altezza,
nel cielo un orologio illuminato
proclamava che il tempo non era giusto, né errato.
Io sono uno che ha conosciuto la notte.
(Robert Frost, Conoscenza della notte, traduzione di Giovanni Giudici, Mondadori)
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