Dal lato paterno, l'unico che qui mi interessa, quattro bisnonni nel 1850, sedici quadrisavoli verso l'Anno II, cinquecentododici all'epoca della gioventù di Luigi XIV, quattromilanonovantasei sotto Francesco I, circa un milione alla morte di San Luigi.
Queste cifre vanno ridotte, se si tiene conto delle unioni tra consanguinei, che fanno sì che sovente si ritrovi lo stesso antenato all'incrocio di numerose progenie, come uno stesso nodo all'incrocio di numerosi fili.
Eppure possiamo dire di derivare da un'intera provincia, da tutta una razza.
L'angolo al cui vertice ci troviamo si apre dietro di noi all'infinito.
Vista così, la genealogia, questa scienza messa tanto spesso al servizio della vanità umana, conduce anzitutto all'umiltà, alla coscienza del poco che siamo in questa moltitudine, poi alla vertigine.
(Marguerite Yourcenar, Archivi del Nord, Einaudi)
Queste cifre vanno ridotte, se si tiene conto delle unioni tra consanguinei, che fanno sì che sovente si ritrovi lo stesso antenato all'incrocio di numerose progenie, come uno stesso nodo all'incrocio di numerosi fili.
Eppure possiamo dire di derivare da un'intera provincia, da tutta una razza.
L'angolo al cui vertice ci troviamo si apre dietro di noi all'infinito.
Vista così, la genealogia, questa scienza messa tanto spesso al servizio della vanità umana, conduce anzitutto all'umiltà, alla coscienza del poco che siamo in questa moltitudine, poi alla vertigine.
(Marguerite Yourcenar, Archivi del Nord, Einaudi)
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