Ma adesso Franz Tunda era un giovane senza nome, senza credito, senza rango, senza titolo, sensa soldi e senza professione; non aveva né patria né diritti.
Siamo solo alle prime pagine di questo straordinario romanzo di Joseph Roth, ma il destino del suo protagonista sembra già compiuto. Dalla devastazione della Grande Guerra che seppellì interi imperi al progressivo sfaldarsi di ogni certezza e relazione che farà di Franz Tunda, il giovane ufficiale dell'esercito asburgico, un eterno nomade, un disperso della vita.
Fuga senza fine lo avevo letto molti e molti anni fa. Devo al circolo di lettura Al libro al libro, che lo ha proposto uper una sera di discussione, lo stimolo a rileggerlo. E' stato tempo speso bene. Così dopo tanto tempo sono tornato a Joseph Roth, forse il più grande scrittore della crisi e sulla crisi della prima parte del Novecento - una crisi su cui oggi è salutare tornare a riflettere.
Joseph Roth, lui stesso un nomade, un disperso della vita, un uomo che non mi pare troppo diverso dal Franz Tunda del suo romanzo. Perché ci sono romanzi che arrivano come un destino implacabile, che è necessario riconoscere proprio.
Siamo solo alle prime pagine di questo straordinario romanzo di Joseph Roth, ma il destino del suo protagonista sembra già compiuto. Dalla devastazione della Grande Guerra che seppellì interi imperi al progressivo sfaldarsi di ogni certezza e relazione che farà di Franz Tunda, il giovane ufficiale dell'esercito asburgico, un eterno nomade, un disperso della vita.
Fuga senza fine lo avevo letto molti e molti anni fa. Devo al circolo di lettura Al libro al libro, che lo ha proposto uper una sera di discussione, lo stimolo a rileggerlo. E' stato tempo speso bene. Così dopo tanto tempo sono tornato a Joseph Roth, forse il più grande scrittore della crisi e sulla crisi della prima parte del Novecento - una crisi su cui oggi è salutare tornare a riflettere.
Joseph Roth, lui stesso un nomade, un disperso della vita, un uomo che non mi pare troppo diverso dal Franz Tunda del suo romanzo. Perché ci sono romanzi che arrivano come un destino implacabile, che è necessario riconoscere proprio.
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