Giorni fa ho riletto Camminare di
Henry David Thoreau, sarà che ho già sentore della primavera e tante idee di sentieri da calpestare.
Più che a quelle pagine è proprio a Thoreau che mi è venuto da pensare a lungo. A questa singolare figura di ribelle. A questo visionario del New England che sognava un nuovo modo di stare al mondo.
Come fare?, si chiedeva. Domanda che lo so, riecheggia il Che fare di leninista memoria.
Forse non aveva vere risposte, ma camminare era un buon modo per cominciare. Una risposta semplice e
immediata. C'era qualcosa di singolarmente rivoluzionario nei passi
con cui un giorno abbandonò la cittadina di Concord inoltrandosi nella foresta
che circondava il lago Walden.
Camminare, di questo Thoreau era convinto, significava svegliarsi,
significava aprire gli occhi. Dare voce alla saggezza del cuore, la
saggezza che quasi sempre abbiamo esiliato dalle nostre vite.
Diceva Thoreau:
Ogni tramonto a cui assisto fa nascere in me il desiderio di
andare verso un Ovest remoto e puro come quello in cui il sole si
inabissa.
Camminare per Thoreau era puntare verso quell'Ovest, verso quel tramonto, in attesa di una nuova alba.
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