Newton era un uomo estremamente solitario; visse tutta la sua vita al Trinity College di Cambridge, dove è ancora conservata la stanza in cui lavorava. Era entrato nel college con lo status degli studenti poveri che dovevano servire i compagni di studi.
Newton non viveva in un mondo come il nostro, ma in un mondo dove le diseguaglianze erano molto più forti. Tra i compiti di Newton c'era quello di pulire le calzature dei suoi colleghi e di vuotare i loro pitali tutte le mattine. Come si può facilmente immaginare, si trattava di compiti piuttosto umilianti e, di certo, lui li visse così.
Era un uomo estremamente difficile di carattere, ma dedito agli studi e alla ricerca con un'intensità sconosciuta ai suoi contemporanei, al punto che su questo aspetto della sua vita circolavano aneddoti: quando per esempio Newton avviava l'esame di un problema, o si era messo a scrivere qualcosa, il suo gatto ingrassava molto, perché Newton smetteva di mangiare.
(Paolo Rossi, Newton e la rivoluzione scientifica, La Biblioteca di Repubblica)
Newton non viveva in un mondo come il nostro, ma in un mondo dove le diseguaglianze erano molto più forti. Tra i compiti di Newton c'era quello di pulire le calzature dei suoi colleghi e di vuotare i loro pitali tutte le mattine. Come si può facilmente immaginare, si trattava di compiti piuttosto umilianti e, di certo, lui li visse così.
Era un uomo estremamente difficile di carattere, ma dedito agli studi e alla ricerca con un'intensità sconosciuta ai suoi contemporanei, al punto che su questo aspetto della sua vita circolavano aneddoti: quando per esempio Newton avviava l'esame di un problema, o si era messo a scrivere qualcosa, il suo gatto ingrassava molto, perché Newton smetteva di mangiare.
(Paolo Rossi, Newton e la rivoluzione scientifica, La Biblioteca di Repubblica)
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