Vorremmo dire che sono sempre le persone a fare la differenza, che una vera libreria non è mai frutto del caso, che occorrono doti da alchimisti per fare della libreria un faro, un luogo di meraviglia, non un semplice negozio di libri.
Dedicato a chi è convinto che oggi delle librerie si possa fare a meno, tanto c'è Amazon, tanto ci sono le altre librerie on line, e poi a cosa mai serviranno nell'epoca degli ebook? E' così facile andare in rete e scaricare la prima cosa che ci passa per la testa...
Dedicato anche a chi non ci crede più, a chi pensa che sul ponte ormai sventola bandiera bianca, che è solo questione di tempo, che è finita l'epoca degli editori, tanto i libri si autopubblicano o si pubblicano a pagamento, che è finita anche l'epoca delle librerie, al massimo ne rimarrà qualcuna di catena, più brava a vendere delikatessen che titoli....
Dedicato e consigliato, perché è una ventata di ottimismo La voce dei libri. Undici strade per fare libreria oggi, a cura di Matteo Eremo, uscito per Marcos y Marcos.
Mica l'ottimismo della volontà, quello buono per i Donchisciotte lancia in resta contro i mulini a vento. Certo ci vogliono dosi enormi di ostinazione e di spirito di sacrificio, una bella miscela di entusiasmo e crudo realismo, passione ma anche molte competenze. Libri sugli scaffali, ma anche libri contabili. Buone letture, ma anche programmi informatici.
Però ecco qui, storie ed esperienze di undici librerie indipendenti che funzionano, dal Canton Ticino alla Sicilia. Undici librerie che hanno consentito una possibilità di lavoro, che hanno contaminato la proposta di libri con le birre artigianali o con i tessuti orientali, che soprattutto sono diventate centri di cultura, presenze vive nelle scuole e nei quartieri, cuore pulsante di un paese che sarà al naufragio, ma che è anche diverso da quello con cui ci troviamo sempre a fare i conti.
Leggo nell'introduzione del libro che questo è solo l'inizio. Che altre dieci, venti, trenta librerie saranno presto raccontate. E vien voglia, vien voglia di provarci, come no.
Dedicato a chi è convinto che oggi delle librerie si possa fare a meno, tanto c'è Amazon, tanto ci sono le altre librerie on line, e poi a cosa mai serviranno nell'epoca degli ebook? E' così facile andare in rete e scaricare la prima cosa che ci passa per la testa...
Dedicato anche a chi non ci crede più, a chi pensa che sul ponte ormai sventola bandiera bianca, che è solo questione di tempo, che è finita l'epoca degli editori, tanto i libri si autopubblicano o si pubblicano a pagamento, che è finita anche l'epoca delle librerie, al massimo ne rimarrà qualcuna di catena, più brava a vendere delikatessen che titoli....
Dedicato e consigliato, perché è una ventata di ottimismo La voce dei libri. Undici strade per fare libreria oggi, a cura di Matteo Eremo, uscito per Marcos y Marcos.
Mica l'ottimismo della volontà, quello buono per i Donchisciotte lancia in resta contro i mulini a vento. Certo ci vogliono dosi enormi di ostinazione e di spirito di sacrificio, una bella miscela di entusiasmo e crudo realismo, passione ma anche molte competenze. Libri sugli scaffali, ma anche libri contabili. Buone letture, ma anche programmi informatici.
Però ecco qui, storie ed esperienze di undici librerie indipendenti che funzionano, dal Canton Ticino alla Sicilia. Undici librerie che hanno consentito una possibilità di lavoro, che hanno contaminato la proposta di libri con le birre artigianali o con i tessuti orientali, che soprattutto sono diventate centri di cultura, presenze vive nelle scuole e nei quartieri, cuore pulsante di un paese che sarà al naufragio, ma che è anche diverso da quello con cui ci troviamo sempre a fare i conti.
Leggo nell'introduzione del libro che questo è solo l'inizio. Che altre dieci, venti, trenta librerie saranno presto raccontate. E vien voglia, vien voglia di provarci, come no.
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