È una domenica così, con i pensieri che vanno molto più distanti dei miei passi, che non si decidono a farmi uscire fuori di casa.
A me richiama anche altre cose, il grigio, per esempio una casa come rifugio, la nostalgia come possibilità e i pensieri, i pensieri appunto, almeno i pensieri che sanno districarsi dalla matassa dei sentimenti e raggiungere i luoghi a cui appartengono.
E dunque, tornare a calpestare i campi di battaglia della Grande Guerra, respirare di nuovo l'aria dei posti che furono abitati da Ugo. Verso i quali mi trasporta il tappeto volante dell'immaginazione.
Levandomi il terreno sotto i piedi solo per aiutarmi a planare su ciò che è stato.
Sarà per questo cielo metallico che invita a restarmene dove sono, per questa nuvolaglia come il mio umore. Non che il grigio debba per forza essere il colore del dolore, della perdita, della rassegnazione.
A me richiama anche altre cose, il grigio, per esempio una casa come rifugio, la nostalgia come possibilità e i pensieri, i pensieri appunto, almeno i pensieri che sanno districarsi dalla matassa dei sentimenti e raggiungere i luoghi a cui appartengono.
E dunque, tornare a calpestare i campi di battaglia della Grande Guerra, respirare di nuovo l'aria dei posti che furono abitati da Ugo. Verso i quali mi trasporta il tappeto volante dell'immaginazione.
Levandomi il terreno sotto i piedi solo per aiutarmi a planare su ciò che è stato.
Ha funzionato ancora una volta, il tappeto volante. In una domenica così il viaggio prosegue.
(Paolo Ciampi, Nel libro, figlio, tu vivrai, Sarnus)
(Paolo Ciampi, Nel libro, figlio, tu vivrai, Sarnus)
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