Ho camminato per un po' lungo il fiume, con la notte nei capelli, nelle tasche e sui vestiti.
So che la notte è tenera per l'immaginazione; a quell'ora, in tutta la città, c'erano artisti che temperavano le matite, intingevano i pennelli e accordavano le chitarre.
Altri, con i loro teoremi e le loro equazioni, godono altrettanto delle possibilità del mondo.
Il mondo ha bisogno degli artisti. Ciascuno di loro trasfigura in parole e immagini, in numeri e note la proprio porzione della notte.
Un matematico nel suo studio scorge qualcosa che fino ad allora era invisibile, e si accinge a trasformare il buio in luce.
(Daniel Tammet, La poesia dei numeri. Come la matematica mi illumina la vita, Zanichelli)
So che la notte è tenera per l'immaginazione; a quell'ora, in tutta la città, c'erano artisti che temperavano le matite, intingevano i pennelli e accordavano le chitarre.
Altri, con i loro teoremi e le loro equazioni, godono altrettanto delle possibilità del mondo.
Il mondo ha bisogno degli artisti. Ciascuno di loro trasfigura in parole e immagini, in numeri e note la proprio porzione della notte.
Un matematico nel suo studio scorge qualcosa che fino ad allora era invisibile, e si accinge a trasformare il buio in luce.
(Daniel Tammet, La poesia dei numeri. Come la matematica mi illumina la vita, Zanichelli)
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