Io non volevo scrivere questo libro. Non sapevo esattamente perché non volessi scriverlo, oppure lo sapevo ma non volevo riconoscerlo o non osavo riconoscerlo; o non del tutto. Il fatto è che per più di sette anni mi sono rifiutato di scrivere questo libro.
Comincia in questo modo L'impostore di Javier Cercas (Guanda), scrittore che avevo già avuto modo di conoscere con Soldati di Salamina e Anatomia di un istante. Un libro scritto malgrado tutto: malgrado le amnesie e gli inganni della memoria, malgrado un protagonista da cui è normale sentirsi traditi, malgrado il sentimento di empatia che viene fuori e che si vorrebbe in tutti i modi cacciare via.
Malgrado tutto, certo: e per fortuna che malgrado tutto Cercas è arrivato fino in fondo.
Romanzo senza finzione, in cui la verità irrompe proprio nel momento in cui viene meno. Romanzo-inchiesta che attraversa la storia della Spagna e raccoglie le voci di molti senza nascondere la parabola dell'autore. Romanzo-biografia, all'inseguimento di un uomo che è un enigma. Difficile incasellare L'impostore, più facile fissare un punto di partenza, che in effetti è solo una domanda.
Chi è Enric Marco, l'uomo che si è inventato un passato eroico di deportato sotto il nazismo e poi di strenuo oppositore al regime di Franco? Perché ha mentito, perché si è inventato persecuzioni che non ha sofferto? Proprio lui che va nelle scuole, che partecipa alle cerimonie, che prende la parola come testimone. Lui che è la memoria e la coscienza pulita del suo paese, il sopravvissuto del lager....
Un impostore, appunto, come tale alla fine smascherato. E tuttavia non c'è mai fondo alle sorprese, quando si inizia a scandagliare le profondità di un uomo. Si comincia a provare qualcosa di buono anche per chi ti ha profondamente deluso.
Eric Marco, che alla fine affronta con dignità la tempesta delle accuse e delle offese, senza scappare, senza cercare alibi, semmai con un sorriso stupito. Eric Marco, che forse aveva solo bisogno di restituire un senso a una vita con un copione da fallito. Eric Marco, che ha attraversato le tragedie del Novecento, come Don Chisciotte ha fatto con l'epoca della cavalleria, inventando una vita che era solo nei sogni e nei libri.
Comincia in questo modo L'impostore di Javier Cercas (Guanda), scrittore che avevo già avuto modo di conoscere con Soldati di Salamina e Anatomia di un istante. Un libro scritto malgrado tutto: malgrado le amnesie e gli inganni della memoria, malgrado un protagonista da cui è normale sentirsi traditi, malgrado il sentimento di empatia che viene fuori e che si vorrebbe in tutti i modi cacciare via.
Malgrado tutto, certo: e per fortuna che malgrado tutto Cercas è arrivato fino in fondo.
Romanzo senza finzione, in cui la verità irrompe proprio nel momento in cui viene meno. Romanzo-inchiesta che attraversa la storia della Spagna e raccoglie le voci di molti senza nascondere la parabola dell'autore. Romanzo-biografia, all'inseguimento di un uomo che è un enigma. Difficile incasellare L'impostore, più facile fissare un punto di partenza, che in effetti è solo una domanda.
Chi è Enric Marco, l'uomo che si è inventato un passato eroico di deportato sotto il nazismo e poi di strenuo oppositore al regime di Franco? Perché ha mentito, perché si è inventato persecuzioni che non ha sofferto? Proprio lui che va nelle scuole, che partecipa alle cerimonie, che prende la parola come testimone. Lui che è la memoria e la coscienza pulita del suo paese, il sopravvissuto del lager....
Un impostore, appunto, come tale alla fine smascherato. E tuttavia non c'è mai fondo alle sorprese, quando si inizia a scandagliare le profondità di un uomo. Si comincia a provare qualcosa di buono anche per chi ti ha profondamente deluso.
Eric Marco, che alla fine affronta con dignità la tempesta delle accuse e delle offese, senza scappare, senza cercare alibi, semmai con un sorriso stupito. Eric Marco, che forse aveva solo bisogno di restituire un senso a una vita con un copione da fallito. Eric Marco, che ha attraversato le tragedie del Novecento, come Don Chisciotte ha fatto con l'epoca della cavalleria, inventando una vita che era solo nei sogni e nei libri.
Nessun commento:
Posta un commento