Ne accarezzi l'idea per tanto tempo, poi un giorno parti sul serio. E quello che era un sogno, una promessa, un obiettivo da tirare fuori dal cassetto e da spolverare di tanto in tanto, ecco, diventa davvero strada, diventa polvere e sudore, diventa un passo dietro l'altro. Diventa viaggio della vita, esperienza che ti cambia, o piuttosto ti riporta a ciò che sei davvero.
E' quanto fa Andrea Vismara per 913 chilometri e 39 tappe, dalla Val di Susa a Roma. E' quanto poi racconta in un bel libro, La mia Francigena (Edizioni del Cammino), che sa essere molte cose insieme: diario di viaggio - tutto è cominciato con i testi di un blog - e narrazione distesa, guida e riflessione sul cammino. Anzi, sul Cammino, con la meritata maiuscola. Senza enfasi, però, perché Andrea non si prende mai troppo sul serio, c'è sempre un sorriso a dare la giusta misura delle cose, a cancellare ogni eccesso. A smitizzare, anche, tanto la Francigena basta a se stessa.
Però quante cose che ci sono: borghi antichi e paesaggi da incanto, risaie padane e colline toscane, animali totemici e strani tipi che poi sono quelli che abbondano sempre tra il popolo dei camminatori. Sorprese esaltanti e certo anche qualche delusione, è ovvio.
Tante cose, dentro il silenzio, dentro la rarefazione dei giorni in cammino. Tante ma al posto giusto, ben sistemate tra il momento in cui si parte e il momento dell'ultimo passo. Quando si depone lo zaino, ci si guarda intorno, si ripensa a casa. E comincia un'altra vita.
E' quanto fa Andrea Vismara per 913 chilometri e 39 tappe, dalla Val di Susa a Roma. E' quanto poi racconta in un bel libro, La mia Francigena (Edizioni del Cammino), che sa essere molte cose insieme: diario di viaggio - tutto è cominciato con i testi di un blog - e narrazione distesa, guida e riflessione sul cammino. Anzi, sul Cammino, con la meritata maiuscola. Senza enfasi, però, perché Andrea non si prende mai troppo sul serio, c'è sempre un sorriso a dare la giusta misura delle cose, a cancellare ogni eccesso. A smitizzare, anche, tanto la Francigena basta a se stessa.
Però quante cose che ci sono: borghi antichi e paesaggi da incanto, risaie padane e colline toscane, animali totemici e strani tipi che poi sono quelli che abbondano sempre tra il popolo dei camminatori. Sorprese esaltanti e certo anche qualche delusione, è ovvio.
Tante cose, dentro il silenzio, dentro la rarefazione dei giorni in cammino. Tante ma al posto giusto, ben sistemate tra il momento in cui si parte e il momento dell'ultimo passo. Quando si depone lo zaino, ci si guarda intorno, si ripensa a casa. E comincia un'altra vita.
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