Può capitare che qualche studente, imbattendosi nel suo nome, si chieda indolente chi fosse, ma di rado la curiosità si spinge oltre la semplice domanda occasionale. I colleghi di Stoner, che da vivo non l'avevano mai stimato gran che, oggi ne parlano raramente; per i più vecchi il suo nome è il monito della fine che li attende tutti, per i più giovani è soltanto un suono....
Arrivo buon ultimo a questo libro di cui tanti hanno parlato, senza risparmiare parole di cui largheggiamo anche con meno merito: rivelazione, capolavoro, caso editoriale. Arrivo buon ultimo, diffidente come sempre dei libri troppo acclamati, arrivo dopo aver confuso a lungo il titolo con il nome dell'autore e dopo essere passato per un altro suo libro, una vita dell'imperatore Augusto che è comunque grande letteratura.
Arrivo buon ultimo, ma non mi dispiace, perché è più facile sottrarsi al dovere della parola, della spiegazione, del giudizio. E godersi per intero Stoner di John Williams (Fazi editore) un libro che non delude ma che più di altri ha bisogno di silenzio.
La maggior parte degli scrittori, buttato giù il primo paragrafo del romanzo, avrebbero rinunciato - sottolinea Peter Cameron nella postfazione - A che scopo continuare?
Già, com'è che diventa romanzo la vita di William Stoner, docente universitario senza gloria e senza scandali, con la sua parabola priva di colpi di scena? E com'è che questo romanzo dove succede molto poco diventa un miracolo letterario?
Non ci sono fatti di sangue, riti satanici, battaglie politiche, anche il sesso è sotto la soglia del minimo garantito: siamo sempre in attesa di qualcosa, che però si traduce in altra attesa, mentre la vita scivola via, il tempo si accumula.
Stoner, come stone, pietra: e come pietra su cui non cresce niente pare la vita del protagonista. Eppure finiamo per amarlo, Stoner. Finiamo per riconoscerne l'umanità, per riconoscervi la stessa nostra umanità.
E in lui ritroviamo il nostro stesso destino, qualunque sia la la storia della nostra vita. In lui ritroviamo una vita che merita di essere vissuta, una vita più grande di tutte le apparenze, una vita che sa comunque nobilitarsi: sia per l'amore portato a una figlia, sia per gli occhi che si accendono nella passione dell'insegnamento.
Arrivo buon ultimo a questo libro di cui tanti hanno parlato, senza risparmiare parole di cui largheggiamo anche con meno merito: rivelazione, capolavoro, caso editoriale. Arrivo buon ultimo, diffidente come sempre dei libri troppo acclamati, arrivo dopo aver confuso a lungo il titolo con il nome dell'autore e dopo essere passato per un altro suo libro, una vita dell'imperatore Augusto che è comunque grande letteratura.
Arrivo buon ultimo, ma non mi dispiace, perché è più facile sottrarsi al dovere della parola, della spiegazione, del giudizio. E godersi per intero Stoner di John Williams (Fazi editore) un libro che non delude ma che più di altri ha bisogno di silenzio.
La maggior parte degli scrittori, buttato giù il primo paragrafo del romanzo, avrebbero rinunciato - sottolinea Peter Cameron nella postfazione - A che scopo continuare?
Già, com'è che diventa romanzo la vita di William Stoner, docente universitario senza gloria e senza scandali, con la sua parabola priva di colpi di scena? E com'è che questo romanzo dove succede molto poco diventa un miracolo letterario?
Non ci sono fatti di sangue, riti satanici, battaglie politiche, anche il sesso è sotto la soglia del minimo garantito: siamo sempre in attesa di qualcosa, che però si traduce in altra attesa, mentre la vita scivola via, il tempo si accumula.
Stoner, come stone, pietra: e come pietra su cui non cresce niente pare la vita del protagonista. Eppure finiamo per amarlo, Stoner. Finiamo per riconoscerne l'umanità, per riconoscervi la stessa nostra umanità.
E in lui ritroviamo il nostro stesso destino, qualunque sia la la storia della nostra vita. In lui ritroviamo una vita che merita di essere vissuta, una vita più grande di tutte le apparenze, una vita che sa comunque nobilitarsi: sia per l'amore portato a una figlia, sia per gli occhi che si accendono nella passione dell'insegnamento.
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