Qualsiasi altra cosa se ne possa dire, fu veramente una grande estate.
Così ci assicura Bill Bryson e per l'ultimo suo libro il titolo dell'edizione italiana (Guanda) va persino oltre: L'estate in cui accadde tutto. Ovvero promette assai di più di quanto faccia il titolo originario - semplicemente One summer. America 1927 - e anzi promette decisamente troppo: però che estate incredibile, entusiasmante e sconvolgente...
Bryson ce la racconta come sa far lui: con competenza e leggerezza, sbrogliando la matassa degli eventi e allo stesso tempo portandoci molto lontano.
E dunque, l'estate del 1927. Che, per quanto se ne sa, non ci suona come un anno particolarmente memorabile, figurarsi se poi ci si limita solo ai mesi dell'estate. Volete mettere con il 1914, o il 1945, o il 1968?
Eppure, eppure.... in quei mesi un manipolo di piloti spericolati e incoscienti si disputano il primato del primo volo transoceanico tra l'America e l'Europa. Fino a che l'incredibile impresa di Charles Lindbergh non regala un momento di gioia al mondo intero, rendendo peraltro evidente allo stesso mondo che ormai il futuro appartiene all'America, non più alla vecchia Europa.
Hollywood mette in circolazione i primi film sonori. I giornali si gettano sulla cronaca nera e raggiungono tirature da vertigine con delitti efferati che ci sono sempre stati ma che ora sono sotto i riflettori. Lo sport diventa fenomeno di massa, fatto culturale, dimensione per i nuovi miti e i nuovi eroi, si tratti di Babe Ruth nel baseball oppure di Jack Dempsey, il massacratore della boxe.
E ancora, la scellerata epoca del proibizionismo segna il punto più basso, seminando morti a valanga per alcol e per piombo. Immenso regalo fatto alla mafia, però intanto, tra i magistrati, qualcuno comincia a pensare che proprio negli affari si nasconda il suo tallone d'Achille: Al Capone presto finirà dentro, ma non per la strage di San Valentino, piuttosto per evasione fiscale.
Nel carcere di Charlestown la sedia elettrica è pronta per Sacco e Vanzetti, due anarchici italiani condannati perché anarchici, prima che per le prove a loro carico, tanto si sa, ci sono sempre teoremi già dimostrati, colpevoli in quanto tali.
Le auto di Henry Ford si apprestano a conquistare i mercati e a imporre una nuova civiltà. Nelle università alcuni scienziati ragionano su principi e pratiche di eugenetica che strapperanno l'applauso ai nazisti. Intanto il presidente Calvin Coolidge, il più pigro dei presidenti americani, decide di non ricandidarsi. Il paese può guardare al futuro con ottimismo, assicurerà nel suo ultimo discorso, mentre già si prepara il Black Friday di Wall Street....
E ancora, ancora.... basta per dire che l'estate del 1927 è l'estate in cui successo tutto? Decidete voi, ma vi raccomando: prima leggetelo, il buon vecchio Bill.
Così ci assicura Bill Bryson e per l'ultimo suo libro il titolo dell'edizione italiana (Guanda) va persino oltre: L'estate in cui accadde tutto. Ovvero promette assai di più di quanto faccia il titolo originario - semplicemente One summer. America 1927 - e anzi promette decisamente troppo: però che estate incredibile, entusiasmante e sconvolgente...
Bryson ce la racconta come sa far lui: con competenza e leggerezza, sbrogliando la matassa degli eventi e allo stesso tempo portandoci molto lontano.
E dunque, l'estate del 1927. Che, per quanto se ne sa, non ci suona come un anno particolarmente memorabile, figurarsi se poi ci si limita solo ai mesi dell'estate. Volete mettere con il 1914, o il 1945, o il 1968?
Eppure, eppure.... in quei mesi un manipolo di piloti spericolati e incoscienti si disputano il primato del primo volo transoceanico tra l'America e l'Europa. Fino a che l'incredibile impresa di Charles Lindbergh non regala un momento di gioia al mondo intero, rendendo peraltro evidente allo stesso mondo che ormai il futuro appartiene all'America, non più alla vecchia Europa.
Hollywood mette in circolazione i primi film sonori. I giornali si gettano sulla cronaca nera e raggiungono tirature da vertigine con delitti efferati che ci sono sempre stati ma che ora sono sotto i riflettori. Lo sport diventa fenomeno di massa, fatto culturale, dimensione per i nuovi miti e i nuovi eroi, si tratti di Babe Ruth nel baseball oppure di Jack Dempsey, il massacratore della boxe.
E ancora, la scellerata epoca del proibizionismo segna il punto più basso, seminando morti a valanga per alcol e per piombo. Immenso regalo fatto alla mafia, però intanto, tra i magistrati, qualcuno comincia a pensare che proprio negli affari si nasconda il suo tallone d'Achille: Al Capone presto finirà dentro, ma non per la strage di San Valentino, piuttosto per evasione fiscale.
Nel carcere di Charlestown la sedia elettrica è pronta per Sacco e Vanzetti, due anarchici italiani condannati perché anarchici, prima che per le prove a loro carico, tanto si sa, ci sono sempre teoremi già dimostrati, colpevoli in quanto tali.
Le auto di Henry Ford si apprestano a conquistare i mercati e a imporre una nuova civiltà. Nelle università alcuni scienziati ragionano su principi e pratiche di eugenetica che strapperanno l'applauso ai nazisti. Intanto il presidente Calvin Coolidge, il più pigro dei presidenti americani, decide di non ricandidarsi. Il paese può guardare al futuro con ottimismo, assicurerà nel suo ultimo discorso, mentre già si prepara il Black Friday di Wall Street....
E ancora, ancora.... basta per dire che l'estate del 1927 è l'estate in cui successo tutto? Decidete voi, ma vi raccomando: prima leggetelo, il buon vecchio Bill.
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