I viaggi sono i viaggatori. I viaggi non sono quello che vediamo, ma quello che siamo.
Niente di meglio che le parole del grande Fernando Pessoa, per inoltrarci nella Sardegna di Emilio Rigatti e trovare la migliore conferma: è vero, il viaggio è prima di tutto ciò che facciamo che sia, essendo noi stessi.
E allora ecco la Sardegna, che c'è poco da fare, nel nostro immaginario è più mare e sole e sedia a sdraio per la nostra indolenza, che terra da esplorare, anzi da solcare. Ma ecco soprattutto un viaggiatore lento, insofferente agli stereotipi, disposto alla curiosità e all'incontro.
Così la Sardegna non è più la Sardegna delle cartoline, la Sardegna è promessa e possibilità, è mistero racchiuso già nel titolo con cui Rigatti esce per Ediciclo: Ichnusa, nome meraviglioso, nome che non è solo di un'ottima birra peraltro ben celebrata tra queste pagine, ma dellisola che Emilio ci schiude.
Ichnusa: così la chiamavano gli antichi greci. E un viaggio può cominciare con le parole, anche con una sola parola, per farsi poesia e geografia.
Poi i primi colpi di pedale e la sensazione di aver davvero conquistato un altrove, dove è possibile sentirsi straniero e nello stesso tempo essere accolto. Paesaggi e quindi altre parole a tenere compagnia: quelle dei grandi scrittori sardi.
Il viaggiatore - dice Emilio - deve arrivare al punto di essere scritto dal viaggio.
Che è affermazione che ben sintonizza con quanto diceva Pessoa. Soprattutto quando si viaggia nella Sardegna e ci si scopre più lontani che ai Caraibi. Soprattutto quando pedalare è mettersi in gioco, nell'anima prima ancora che nel corpo. Soprattutto quando si accetta che l'isola di pietra possa essere cura per il nostro cuore.
Niente di meglio che le parole del grande Fernando Pessoa, per inoltrarci nella Sardegna di Emilio Rigatti e trovare la migliore conferma: è vero, il viaggio è prima di tutto ciò che facciamo che sia, essendo noi stessi.
E allora ecco la Sardegna, che c'è poco da fare, nel nostro immaginario è più mare e sole e sedia a sdraio per la nostra indolenza, che terra da esplorare, anzi da solcare. Ma ecco soprattutto un viaggiatore lento, insofferente agli stereotipi, disposto alla curiosità e all'incontro.
Così la Sardegna non è più la Sardegna delle cartoline, la Sardegna è promessa e possibilità, è mistero racchiuso già nel titolo con cui Rigatti esce per Ediciclo: Ichnusa, nome meraviglioso, nome che non è solo di un'ottima birra peraltro ben celebrata tra queste pagine, ma dellisola che Emilio ci schiude.
Ichnusa: così la chiamavano gli antichi greci. E un viaggio può cominciare con le parole, anche con una sola parola, per farsi poesia e geografia.
Poi i primi colpi di pedale e la sensazione di aver davvero conquistato un altrove, dove è possibile sentirsi straniero e nello stesso tempo essere accolto. Paesaggi e quindi altre parole a tenere compagnia: quelle dei grandi scrittori sardi.
Il viaggiatore - dice Emilio - deve arrivare al punto di essere scritto dal viaggio.
Che è affermazione che ben sintonizza con quanto diceva Pessoa. Soprattutto quando si viaggia nella Sardegna e ci si scopre più lontani che ai Caraibi. Soprattutto quando pedalare è mettersi in gioco, nell'anima prima ancora che nel corpo. Soprattutto quando si accetta che l'isola di pietra possa essere cura per il nostro cuore.
Lo leggevi sul treno Verona - Mantova, e ho preso appunti. Ora è passato di diritto in wishlist!
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