Eccolo, l'ultimo regalo che ci fa Ediciclo, con la sua Piccola filosofia di viaggio, collana che mi è sempre più necessaria con i suoi sguardi corsari e i suoi vagabondaggi tra parola ed esperienza. Il disordine del mondo, sottotitolo Piccolo atlante dei luoghi fuori posto, si va ad aggiungere ad altre uscite che non c'è volta che mi capita di chiamare in causa, tipo L'arte di perdere tempo di Patrick Manoukian, La voce delle case abbandonate di Mario Ferraguti o La vocazione di perdersi di Franco Michieli.
Stefano Scanu, l'autore, di mestiere fa il libraio e forse anche per questo manifesta una certa predisposizone alla catalogazione di ciò che lo circonda e non solo degli scaffali. In queste pagine, poi, ci prova con l'intero pianeta. Obiettivo, misurarsi con il suo caos e per quanto possibile mettervi ordine. E' il sogno ultimo, la ragione stessa della fame di conoscenza applicata alla geografia. Missione impossibile, d'accordo. Ma ci sono missioni impossibili che invitano al galoppo come i mulini a vento con Don Chisciotte.
Ci prova, Stefano Scanu, inseguendo isole che sono penisole che forse sono isole, città dalla toponomastica clamorosamente ingannevole, luoghi inquieti che non sono quello che sembrano. Allora persino una cabina telefonica - una delle poche che ancora resistono - può diventare una sorta di Enterprise, la nave spaziale di Stra Trek che fa rotta verso altri pianeti...
E che dire della dedica a Mercatore, il cartografo fiammingo che con le sue mappe cercò di inchiodarte ciò che fermo non voleva e non vuole stare?
Solo per dire, il resto alla vostra lettura.
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