Come ordinare la propria biblioteca è un tema altamente metafisico. Mi ha sempre meravigliato che Kant non gli abbia dedicato un trattatello. Di fatto potrebbe offrire una buona occasione per indagare una questione capitale: che cos'è l'ordine.
E sì, l'incipit è folgorante - e capace di scatenare un turbine di pensieri fino all'imbarazzo. Il resto è al livello delle tante pagine a cui Roberto Calasso ci ha ormai abituato, nella sua erudizione che non è mai polvere e spocchia.
Come ordinare una biblioteca (Adelphi) prende il titolo dal primo dei quattro testi che qui compaiono. E non è che gli altri - sulle riviste della prima metà del Novecento, sulla nascita della recensione, sulla qualità delle librerie - non siano di interesse. Ma la questione che si pone fin dall'incipit sopra è di quelle che afferrano e non mollano di più.
E' la questione che hanno ben presente tutti coloro che, benché di mestiere non facciano i bibliotecari, in casa dispongono di un discreto numero di libri. Come sistemarli, come fare sì che, all'occorrenza, quel titolo salti fuori? Oppure: come lasciar spazio alla sorpresa?
Sì, perché anche quest'ultimo aspetto è importante. Vale come per le carte geografiche che non possono rappresentare tutto e comunque non devono sacrificare l'immaginazione, altrimenti tanto vale il Gps.
E allora, come ordinare i libri? Per autore, per collana, per casa editrice, per tema, per colore? Questione che - con Roberto Calasso - acquista dignità e riserva spunti a ripetizione: per esempio sulle novità che sono una fonte di disturbo per il buon lettore e sul bisogno di comprare libri che non si leggeranno subito.
C'è tanto divagare in queste pagine, ma in realtà è proprio questo il sale della lettura - e anche dell'ordine che si tenterà di assicurare a una libreria. Regole poche, se non forse quella del "buon vicino" formulata da Aby Warburg, secondo cui nella biblioteca perfetta cercando un libro si finirà per prendere quello che gli sta accanto e che ci tornerà persino più utile.
Questa regola - se è tale - e una certezza che da parte mia ha trovato sempre conferma: l'impossibilità di trovare il libro di cui riteniamo di avere bisogno.
E sì, l'incipit è folgorante - e capace di scatenare un turbine di pensieri fino all'imbarazzo. Il resto è al livello delle tante pagine a cui Roberto Calasso ci ha ormai abituato, nella sua erudizione che non è mai polvere e spocchia.
Come ordinare una biblioteca (Adelphi) prende il titolo dal primo dei quattro testi che qui compaiono. E non è che gli altri - sulle riviste della prima metà del Novecento, sulla nascita della recensione, sulla qualità delle librerie - non siano di interesse. Ma la questione che si pone fin dall'incipit sopra è di quelle che afferrano e non mollano di più.
E' la questione che hanno ben presente tutti coloro che, benché di mestiere non facciano i bibliotecari, in casa dispongono di un discreto numero di libri. Come sistemarli, come fare sì che, all'occorrenza, quel titolo salti fuori? Oppure: come lasciar spazio alla sorpresa?
Sì, perché anche quest'ultimo aspetto è importante. Vale come per le carte geografiche che non possono rappresentare tutto e comunque non devono sacrificare l'immaginazione, altrimenti tanto vale il Gps.
E allora, come ordinare i libri? Per autore, per collana, per casa editrice, per tema, per colore? Questione che - con Roberto Calasso - acquista dignità e riserva spunti a ripetizione: per esempio sulle novità che sono una fonte di disturbo per il buon lettore e sul bisogno di comprare libri che non si leggeranno subito.
C'è tanto divagare in queste pagine, ma in realtà è proprio questo il sale della lettura - e anche dell'ordine che si tenterà di assicurare a una libreria. Regole poche, se non forse quella del "buon vicino" formulata da Aby Warburg, secondo cui nella biblioteca perfetta cercando un libro si finirà per prendere quello che gli sta accanto e che ci tornerà persino più utile.
Questa regola - se è tale - e una certezza che da parte mia ha trovato sempre conferma: l'impossibilità di trovare il libro di cui riteniamo di avere bisogno.
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