lunedì 23 novembre 2020

Il viaggio di Lorenzo Tosa nell'altra Italia

 


Un passo dopo l'altro, un treno dopo l'altro. Anche nei mesi più difficili, quelli in cui l'Italia è stata travolta dalla pandemia. Dalla sua Liguria fino alla Calabria, dove Riace, con le vicende degli ultimi anni, è  la misura di un paese complesso, dove le cose non sono mai lineari ed è facile disfare ciò che di buono è fatto. Per poi raccontare tutto, in un libro che è assai più di un reportage giornalistico, è incontro di persone colte nella loro umanità, è esercizio di empatia, è riflessione intorno ai temi del coraggio, della speranza, della responsabilità.

Lorenzo Tosa è uno degli italiani più influenti nei social, con milioni di persone che seguono la sua pagina Fb, eppure ha scelto la cara vecchia carta per lanciare il suo messaggio. Un passo dopo l'altro (Strade Blu di Mondadori) è voce di speranza, malgrado tutto. E voce restituita a un paese che, malgrado tutto, è diversa da come viene solitamente raccontato: incredibilmente migliore, con le sue storie di resistenza, malgrado tutto, alla deriva del menefreghismo, della furbizia d'accatto, del sistematico aggiramento delle regole.

Ma di questo libro mi piace sottolineare il senso del viaggio e il modo in cui si fa narrazione. Un viaggio che non risponde a un ordine preciso, che insegue istinti ed emozioni, che sa anche ripensarsi: Ho imparato per esperienza - dice Lorenzo - che sbagliare stradsa è l'unico modo per trovare quella giusta. E una narrazione che quel viaggio insegue, diventando incastro di storie, fiume carsico di vicende, filo che a volte è bello persino smarrire per riacciufare poi all'improvviso. 

Da Liliana Segre a Mimmo Lucano: e in mezzo quante altre persone. Mailuna, la ragazza del Senegal vittima di aggressioni razziste; Chiara che ha fatto un mestiere del leggere i libri ad altri; Elena la calciatrice che ha saputo rompere il silenzio in un paese in cui certe parole sono ancora necessarie; Daniele, il medico di Bergamo nei mesi più terribili del Covid; Potito, l'adolescente che da solo ha manifestato nella piazza della sua cittadina per il benessere dell'intero pieneta.

Storie coem torce puntate nell'oscurità. Parole che hanno bisogno di essere ascoltate. Lezioni di vita da segnare nel promemoria dei nostri giorni. Su tutte quella di Liliana, scampata ad Auschwitz, ancora alle prese con un presente di fanatismi e intolleranze. Eppure è così: Non abbamo abbastanza tempo per parlare d'odio.




1 commento:



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