Inseguendo l'ombra degli scrittori, incontriamo la nostra. Sulle loro pagine ci si siamo riconosciuti, nello loro stanze li riconosciamo.
Credo sia proprio questo l'alchimia che sprigiona i suoi effetti ogni volta che mi avvicino a una casa abitata da un qualche scrittore che ho avuto già modo di frequentare con le mie letture. Si tratti della casa natale di Dino Campana a Marradi, come della residenza estiva di Thomas Mann a Nida, in Lituania: solo per citare le prime due che mi vengono in mente.
Irresistibile l'attrazione che esercitano, obbligatorio una visita che peraltro, per quanto mi riguarda, ha poco a che vedere con le fatiche e gli scrupoli dello studioso. In ogni caso non cerco le bacheche con i manoscritti, le lettere autografe, i documenti e i cimeli. Punto sulle emozioni, respiro un'atmosfera, provo a insinuarmi in una vita.
Per tutto questo mi sono trovato perfettamente a mio agio nelle pagine de La finestra di Leopardi di Mauro Novelli (Feltrinelli), una viaggio da viaggiatore vero, che mette in gioco la sua curiosità e ha il gusto della narrazione. Niente a che vedere con un approccio professorale e nemmeno da guida alla visita: piuttosto tanta voglia di tessere fili per tenere insieme luoghi, letture, storie.
Forse vale anche come un gigantesco ripasso della letteratura italiana - male non fa. Eppure è altro quello che trovo in questo libro perfetto per chi sa che nei libri si viaggia, ma anche che i viaggi sono fatti di tanti buoni libri.
Le scoperte non mancano, benché la più bella sia in verità una conferma di qualcosa che vien facile dimenticare: Nelle case degli scrittori siamo già stati anche senza averci mai messo piede.
Sempre pronti comunque a ritrovarle e a mettersi in ascolto: perchè forse è di tutte le case, ma sono soprattutto le case degli scrittori a possedere la capacità di raccontarci storie.
mi ha sempre incuriosito, credo farò posto nella mia libreria.
RispondiElimina