Mi ha riacceso la sigaretta con l'accendino e mi ha detto che i figli delle puttane sono anche meglio perché ci si può scegliere il padre che si vuole, mica si é costretti
E dunque, è molte cose insieme, La vita davanti a sé di Romain Gary (Neri Pozza), molte cose come molti sono gli umori e i sentimenti che si mescolano nelle pagine di uno scrittore che a lungo ho colpevolmente trascurato.
Però, tra tutte, direi questo: La vita davanti a sé è un libro
sulle scelte, meglio ancora sui legami che si scelgono, sugli affetti
che sono ancora più importanti perché non sono dovuti, ma tenacemente
voluti e ancora più tenacemente alimentati.
Non conta né il nome né la religione, non conta il sangue.
Prendete Momò, il ragazzino arabo che non ha nemmeno la carta di
identità, il bambino adulto abbandonato dai suoi genitori. Prendete
Madame Rosa, l'ex puttana ebrea, scampata alla Shoah, che ha messo su
una sorta di centro di accoglienza (si direbbe oggi) per i figli delle
donne che "fanno la vita".
Prendete queste due vite e piazzatele dentro il quartiere popolare di
Bellevue, il quartiere degli immigrati, della gente ai margini di
Parigi, il quartiere dove abbondano miseria e dolore, anni prima che un
altro scrittore, Daniel Pennac, stenda su questo mondo una vernice di
parole che ha molto a che vedere con la magia.
Prendete queste vite che non hanno nulla o quasi nulla in comune. E poi
lasciatevi andare a questa storia di amore che forse nemmeno tra una
madre naturale e suo figlio. Commuovetevi per questa storia che illumina
con la sua tenerezza la vita sordida e marginale di Bellevue.
Eravamo tutto quello che avevamo al mondo e almeno questo l'avevamo salvato.
Poi quello stesso riflettore muovetelo ai lati, dietro, davanti, fate
emergere dalle righe altre storie, altre persone, come quella del dottor
Katz, che era ben noto agli ebrei e agli arabi nei paraggi di rue
Bisson per la sua carità cristiana e curava tutti quanti dalla mattina
alla sera e anche più tardi.
E adoperate questa luce per commuovervi. Ma soprattutto per fantasticare sulla vita quale potrebbe essere. Se solo.
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